Wednesday, May 28, 2014

Monday, May 26, 2014

Sebastian Carter ft. Henry Green - Stranger Sights

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Sebastian Carter
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Henry Green

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Saturday, May 24, 2014

Tuesday, May 20, 2014

DEADMAU5, l'attuale produttore musicale maggiormente degno di nota

Foto by Drew "Rukes" Ressler on Flickr

Deadmau5, (pronuncia Dead Mouse, tradotto “topo morto”), è lo pseudonimo di Joel Thomas Zimmerman, disc jockey e produttore discografico canadese, classe 1981.


Joel conosciuto sotto il nome di Deadmau5 deve il suo soprannome a un evento poco piacevole: mentre stava cambiando la scheda video del suo computer scopre che all’interno si trovava un topo morto, da qui l’idea di scegliere questo pseudonimo così particolare. Di presenza anche particolare nei suoi numerosi eventi, infatti indossa la "Mau5head", una sorta di maschera gigante che raffigura la testa di un topo, solitamente di colore rosso o blu.

Da programmatore informatico decide di dedicarsi totalmente alla musica, e tra il 1998-2002 raccoglie una serie di canzoni che pubblica con il nome di Project 56, proprio perché contenente 56 tracce di breve durata (1-2 min).
Possiede una propria etichetta discografica: la Mautrap Records.
Non ama definirsi Dj in quanto crede sia ormai una parola vuota, che vede sostituita con quella del produttore in quanto, secondo lui, la bravura in questo campo si misura nello studio e nelle produzioni di canzoni che piacciano prima a chi le compone e poi a chi le ascolta, (forte critica ai siti di massa e alla musica commerciale).



Foto by TonyFelgueiras on Flick

“There are no CDs involved. It’s a technological orgy up there and I try and keep it more my music than anyone else’s. If people come out to see deadmau5 I want them to hear deadmau5 music.”

Traduzione: "Non ci sono CD di mezzo. E' un'orgia tecnologica là fuori e io tento e mantengo la mia musica se stessa più di chiunque altro. Se la gente viene per vedere Deadmau5, voglio che senta Deadmau5"

Il suo stile musicale è facilmente riconoscibile ma difficilmente si inserisce in un genere specifico: lo stesso Joel non sa dare ad esso una definizione più precisa di "musica elettronica, in mancanza di un nome migliore" (in inglese "for lack of a better name", da qui il nome del suo album del 2009). Il suo primo vero album di debutto viene lanciato nel 2005 con il titolo di Get Scraped, poi pubblica in successione gli album Vexillology, Random Album Title, For Lack of a Better Name , 4x4=12 e Album Title Goes Here.

Negli ultimi anni i riconoscimenti sono stati numerosi, il più importante: "Producer of 2007", assegnato dalla rivista DJ Mag, e "deejay/producer/remixer of the year 2008", del portale Beatport; è giunto alla quarta posizione della classifica Top 100 DJs della rivista DJ Mag nel 2010 e nel 2011. Dal 2008 al 2010 è stato eletto "Best Electro House Artist" e "Best Progressive House Artist". Per la festa di chiusura della WMC (Winter Music Conference) del 2010, si sono svolti gli IDMA (International Dance Music Awards), celebrazione nella quale Deadmau5 si è aggiudicato 3 diversi premi: Best Electro Track (Ghosts 'N' Stuff), Best American DJ e Best Artist (Solo).


Deadmau5 è supportato da moltissimi Dj internazionali, in particolare Tiësto e Armin van Buuren lo definiscono l’attuale produttore maggiormente degno di nota. Agli IDMA del 2011 ha vinto i seguenti premi: "Best Dubstep/DnB/Jungle Track", "Best American DJ (North America)" e "Best Artist (Solo)". Un artista promettente e sempre attivo.

Nel frattempo qui trovate il link della sua nuova App per I-phone: 
Deadmau5 Live

Foto by Official Site


Enjoy!


Debora Del Vecchio
Il lato Social
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GXNXVS & CVIRO - Let Me Love You

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Il dj producer e la produzione della musica elettronica

Come in ogni tipo di musica, il momento più importante è quello della produzione.

Mentre i musicisti tradizionali utilizzano strumenti musicali, nel campo della musica elettronica esistono diverse strade: quella analogica e quella digitale. Per quanto riguarda la produzione attraverso strumenti analogici, i dj producer utilizzano i sintetizzatori, ossia strumenti e tastiere che producono il suono, che viene poi inserito nei vari programmi per la composizione.
Negli ultimi anni però i dj si sono rivolti sempre di più agli strumenti virtuali detti VST, Virtual Studio Technology. Si tratta di uno standard di plugin musicali creato da Steinberg, ideato per creare suoni in modo virtuale. Nasce nel 1997 ed ha successo fin dall'inizio grazie alla semplicità di realizzazione di plugin e alla presenza di un kit di sviluppo software reso pubblico gratuitamente.

Foto by ldandersen on Flickr
La diffusione dei Virtual Studio Technology fu una vera e propria rivoluzione nel campo musicale, infliggendo un duro colpo al mercato dell'hardware musicale. Alcuni produttori di strumenti e dispositivi musicali reali però, anziché soccombere, hanno collaborato con l’informatizzazione musicale. Sia con i sintetizzatori sia con questi strumenti virtuali si creano quindi i veri e propri suoni che andranno poi inseriti nei programmi adibiti alla composizione: i più utilizzati sono Ableton, Logic (Apple), Cubase e Reason. Il programma più utilizzato è Ableton. Questo software è relativamente semplice da utilizzare: ci sono due schermate, di cui la prima in cui si inseriscono le diverse sezioni per percussioni, basso e melodia, e il beat, ossia il ritmo, mentre nella seconda si crea l’arrangiamento, ossia “l’ordine” con il quale vengono inseriti i suoni. 

Foto by  Robert Gourley on Flickr
Quando si parla di produzione, entra in gioco il dj producer, ossia un dj che produce la propria musica che verrà riprodotta da lui stesso o da altri. È importante fare questa distinzione poiché non tutti i dj svolgono questo compito.

In conclusione, la produzione di musica elettronica può tranquillamente essere paragonata a quella della musica normalmente intesa; si tratta di una composizione artistica, e dunque anche i dj producer possono essere definiti veri e propri artisti musicali, anche se moderni.

Elena Masia
Il lato tecnico
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Fonti


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$aturn -Enigma

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Pro-muoviti

Foto by Paul Mayne on Flickr

Esistono milioni di modi possibili per promuoversi o promuovere una propria passione, dal semplice passa parola al più elaborato “guerrilla marketing” ma oggi, maggio 2014, siamo arrivati a passare più ore nel virtuale mondo del Web che a passeggio fra le strade della nostra città.

Questo senza alcun dubbio segna un memorabile salto generazionale e divide fra l’era digitale e l’era analogica. Il parlare faccia a faccia sta diventando un episodio sempre più raro e le relazioni si stanno lentamente consumando via Internet “disumanizzando” il concetto di rapporto. Da una parte stiamo abbandonando l’idea di doverci alzare dalla nostra poltrona per incontrare le persone a noi care dall’altra, però, ci troviamo a dover condividere non più solo con i nostri vicini di casa, ma con il mondo intero. Tutte quelle barriere che non ci permettevano di vedere al di là del nostro giardino si sono finalmente infrante e la visibilità di ciascuno di noi ha raggiunto nuovi confini.


Foto by ganderssen1 on Flickr

Ma allora qual è il vantaggio di tutto ciò? Immaginate anche solo per un momento di avere uno strumento in grado di mettervi in comunicazione con tutto il mondo direttamente dalla vostra cameretta. Se quello che state cercando è la visibilità e non vedete l’ora di urlare al mondo che voi valete qualcosa, non basta far altro che connettervi al vostro fidato Wi-fi e accedere a Facebook: l’era della promozione digitale è finalmente giunta.



Foto by Lars Plougmann on Flickr

Da qualche anno a questa parte qualsiasi giovane mente che ricerca la promozione online crea la sua personale pagina su Facebook da poter condividere a parenti e amici. Molte di queste pagine altro non sono che un secondo profilo per questi ragazzi. Esse sono utilizzate unicamente per proporre nuovi brani da ascoltare o tenere aggiornati i propri followers su news ed eventi futuri. Un profilo medio su questo social network ha sui 350 amici (fonte) ma se contiamo che basta un minimo di popolarità per arrivare a sfiorare il milione si può capire quanto un post scritto su Facebook possa facilmente raggiungere moltissime persone. 



Foto by Sean MacEntee on Flickr

Scrivere un messaggio e pensare che questo arrivi a tutti i vostri “likers” è, però, pura utopia: soltanto il 20-30% dei vostri “funs” riceverà in bacheca il vostro pensiero. Questo meccanismo è stato adottato dall’introduzione del tasto “metti in evidenza un post” grazie al quale è possibile, tramite un pagamento da 4 a 150€, far visualizzare il vostro messaggio ad un numero di persone elevatissimo. Mentre in passato era sufficiente scrivere un bel post per ricevere i “mi piace” alla vostra pagina, al giorno d’oggi è necessario versare un “contributo” per promuovere i vostri pensieri e ricevere visibilità.


Screenshot by Davide Moraglio

Tutto questo progresso tecnologico ha ingrandito la mole di persone a cui rivolgersi, illudendoci di poter abbattere i vecchi confini, ma ci ha, forse, convinti di avere a portata di mano dei mezzi che in realtà liberi non sono?


Davide Moraglio
Il lato promozionale
S194589

Fonti
L’articolo è stato interamente redatto da me sulla base delle mie conoscenze ed esperienze personali in questo campo. Sono il gestore di una pagina Facebook che conta oltre i 2000 "mi piace" che uso per promuovere quotidianamente i miei lavori di "Digital Art". La pagina in questione è MotherBoardInk



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Monday, May 19, 2014

Tomorrowland, il festival del futuro

Logo del Tomorrowland e relativo slogan ufficiale - by Tomorrowland Official

Tomorrowland è un festival di musica dance ed elettronica tra i più grandi ed importanti d’Europa, nato nel 2004 e tenuto in Belgio nella città di Boom, a soli 16 kilometri da Anversa. L’atmosfera psichedelica e carnevalesca del festival è arricchita da scenografie dal grande impatto visivo, supportate da tecnologie di realizzazione e comunicazione d’avanguardia e da vibrazioni musicali sempre varie ed innovative.

Nel 2014 ricorre il decimo anniversario dalla sua nascita, e per l’occasione il festival raddoppia la sua durata convenzionale, moltiplicando ospiti, affluenza e divertimento nei giorni da Giovedì 17 a Lunedì 21 Luglio e da Giovedì 24 a Lunedì 28 Luglio. Vista la grande affluenza di appassionati ( nell’edizione 2013 più di 180.000 da tutta Europa ) il festival ha provveduto negli anni ad arricchirsi di ogni comfort, dalle immense aree campeggio e bed & breakfast alle docce e sanitari, da mini-bungalov per i clienti VIP alle rampe d’accesso e alle postazioni per disabili.


Dreamville, l'area campeggio di Tomorrowland - Photo by Tomorrowland Official

Elemento chiave del successo di Tomorrowland è la cura dell’ambientazione e l’altissimo livello qualitativo generale del festival. Ogni anno l’organizzazione investe tempo e risorse in gran quantità nella realizzazione delle scenografie, al fine di garantire un’esperienza davvero indimenticabile ai suoi partecipanti. Un esempio? Nell’edizione 2011, tema “Alice nel paese delle meraviglie”, lo spettacolo che si è presentato agli occhi dei partecipanti è stata una riproduzione degli scenari e dei personaggi dell’omonimo romanzo dell’altezza di svariati metri, con arti robotici in movimento durante gli spettacoli e laser scenografici “sparati” direttamente dagli occhi dei personaggi stessi, così come cascate realmente funzionanti e mascottes dai costumi altamente curati e verosimili mescolate nella folla.

Uno dei palchi dell'edizione 2011 "Alice in Wonderland" - Photo by Unprotectedsets

Ci sono circa 20 palchi al Tomorrowland, con differenze di numero di anno in anno in base all’affluenza di visitatori e gli artisti coinvolti. Ogni palco, anche se minore, ha una sua personale veste grafica, sempre nel rispetto dell’immagine generale del festival. Il palco principale ha ovviamente le scenografie più maestose e spettacolari, e non a caso ha visto in questi 10 anni le esibizioni di artisti del calibro di Armin Van Buuren (2005, 2006, 2008), David Guetta (2006, 2008), Swedish House Mafia, Afrojack, e nelle ultime edizioni anche Avicii, Skrillex, Steve Aoki, Carl Cox, The Bloody Beetroots, Pendulum e FatboySlim.

Hardwell sul palco principale dell'edizione 2012 di Tmorrowland - Photo by DJ Pics HD
Un'istantanea dei partecipanti all'edizione 2013 di Tomorrowland - Photo by DJ Pics HD

Peculiarità di Tomorrowland, che ha in buona parte garantito l'affetto e la fedeltà dei suoi appassionati negli anni, è la presenza di aftermovies particolarmente curati, lunghi e accattivanti. Un aftermovie è un video realizzato montando insieme le riprese dei momenti migliori del festival e reso disponibile dopo il suo termine (da after, "dopo" e movie, "filmato"). Solitamente questi video durano da pochi a una decina di minuti, Tomorrowland li propone ogni anno della durata di ben 30 minuti, per la gioia e l’emozione di tutti i partecipanti e degli appassionati che possono ritrovarsi e rivivere quei momenti, o semplicemente sognare ad occhi aperti una futura partecipazione.       




Nel caso aveste ancora qualche dubbio sull’imponenza di Tomorrowland e dell’affetto provato da fans e appassionati di tutto il mondo, poniamo l’accento su un piccolo dettaglio, come si può leggere su Wikifestivals nella sezione trivia: nel 2012 il festival ha fatto sold out dei biglietti in un’ora. Nel 2013? In un minuto.


Andrea Grasso
Il lato eventistico
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Fonti

L'articolo è stato scritto interamente da me, Andrea Grasso, in base alle mie esperienze personali, al materiale recepito durante la partecipazione al festival e alle esperienze raccolte da conoscenti e/o amici. Le immagini presenti nell'articolo sono state ricavate dalle fonti indicate nelle relative didascalie. 

Per i dati tecnici e le ulteriori informazioni ancora non definite, sono state utilizzate, in aggiunta, le seguenti fonti 
> Sito ufficiale Tomorrowland
> Articolo sul Tomorrowland del blog Unprotectedsets


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Saturday, May 17, 2014

Maxx Baer - Breathe (Daffy x Nick Maclaren Remix)

Photo by Jonas Nilsson Lee 

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Wednesday, May 14, 2014

FuturBeats reaches 6.000 YouTube subscribers


Hello there!

Today we turn 6. Thousands.

6.OOO FuturBeatizens who already jumped into the Future.

Are you with us?

FuturBeats.
Promoting the Future.


Tuesday, May 13, 2014

Niva - Change of Weather

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Monday, May 12, 2014

Fattore X


Talento, carattere, passione o “fattore X”; chiamatelo come volete ma c’è chi sostiene che si nasca con la dote del canto. 


Comunque voi la pensiate ormai da dieci anni a questa parte i talent show orientati verso il mondo della musica stanno intasando qualsiasi rete. Siamo in Inghilterra e nel 2004 Simon Cowell ìdea il format che da lì a poco sarebbe diventato il nuovo tormentone televisivo: nasce X Factor. Cowell è un produttore discografico divenuto famoso per aver partecipato come giurato al programma della Fox “American Idol” (reality show americano che consiste in una competizione canora fra concorrenti) dopo soli due anni da questa partecipazione investe tutto il suo tempo e denaro per la realizzazione di uno dei format più famosi al mondo che dopo aver riscosso un enorme successo in America verrà diffuso su larga scala a oltre 35 paesi di tutto il mondo: il fenomeno X Factor è ormai sulla bocca di tutti.
Il talent show è una gara tra giudici ognuno a capo di una categoria di aspiranti cantanti. Fino alla terza edizione le categorie e quindi i giudici erano 3, dalla quarta sono 4: la categoria “16-24”: artisti dai 16 ai 24 anni, i “Gruppi vocali” e i “+25”: artisti con 25 anni o più. Durante la competizione i rispettivi giudici di ogni categoria assegnano un brano che i cantanti dovranno interpretare e cantare durante la diretta al fine di convincere il pubblico e rimanere nel programma. A fine serata i due cantanti che avranno ricevuto meno voti si sfideranno per non essere eliminati e canteranno il loro “cavallo di battaglia” davanti ai giudici i quali sceglieranno chi di loro può continuare la sua avventura.






Questo particolare format risulta essere estremamente efficace e in grado di farti affezionare notevolmente ai suoi concorrenti anche perché oltre alla tradizionale puntata si è costantemente aggiornati sulla scelta dei brani e sulle quotidiane difficoltà dei cantanti grazie al “Daytime”: appuntamento giornaliero nel quale il conduttore del programma descrive tutte le novità e gli aggiornamenti sui concorrenti e giudici. Grazie a questa modalità oltre all’aspetto del talento canoro subentra il fattore “affezione”: i cantanti in grado di comunicare meglio con il pubblico a casa, o semplicemente quelli più “televisivi” saranno in grado di conquistarsi una grossa fetta di telespettatori semplicemente grazie al forte carisma. Trattandosi di un programma fondato sul televoto i concorrenti popolari andranno molto più in là nella competizione rispetto ai concorrenti, magari vocalmente più bravi, ma con meno personalità.






Portare in televisione la musica è un processo molto rischioso poiché si rischia di rinunciare alla qualità sonora ed interpretativa di un artista per far spazio alla sua vita privata: problemi familiari, drammi o sventure sono all’ordine del giorno in una competizione come X Facort poiché rappresentano una facile scorciatoia per guadagnare ascolti e empatia. Tutta questa sovrastruttura presente in tutte le edizioni del programma danneggia notevolmente la qualità dei talenti in gara e rischia di diventare lo stardard per poter “sfondare” in questo campo. 

La domanda che numerose persone si pongono armai da un decennio è: da quanto si è rivelato necessario “vedere” la musica?


Davide Moraglio
Il lato promozionale
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L’articolo è stato interamente redatto da me sulla base delle mie esperienze personali nonché attente valutazioni durante la visione del programma. Nel mio scritto tratto e analizzo le edizioni italiane, Americane e Inglesi di X Factor.




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Sunday, May 11, 2014

Elènne - Ruthless Bloom

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Che cos'è FuturBeats?

Che cos'è FuturBeats? Per rispondere a questa domanda dobbiamo fare un passo indietro e parlare di promozione. Quest'ultima, in qualsiasi ambito essa avvenga, è presente nella nostra vita da tempo immemore. Sono pressoché infiniti gli esempi che si potrebbero fornire, dalle sponsorizzazioni e le pubblicità al semplice (ma sempre efficace) passaparola. Che cosa avviene nella promozione? Tendenzialmente una personalità "privilegiata" in un certo campo aiuta, grazie alle sue maggiori possibilità sociali e mezzi (economici e no), una personalità minore, magari nuova arrivata, con l'obiettivo di farne risaltare i valori e le capacità e metterne a frutto le potenzialità.

In questo frangente si inserisce FuturBeats, canale YouTube e pagina Facebook (da qualche mese anche blog!) che sonda e ricerca tra i giovani produttori di musica elettronica i più innovativi, le sonorità più ricercate e le tecniche più raffinate, la freschezza delle idee rivoluzionarie della rete e le mentalità brillanti in attesa di essere portate alla luce, perseguendo la missione sociale di spingere sempre al limite le frontiere del progresso, dandogli però un'ottima colonna sonora. E' questo che rende FuturBeats degno di nota: è sempre sulla cresta dell'onda, sempre un passo avanti, sempre orientato al futuro.


E voi?


Andrea Grasso
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Evoke & Pusher - Answers

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Tuesday, May 06, 2014

Kuma - Sumimasen

Picture by Ermin Celikovic

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Did you know that "sumimasen" in japanese means "sorry"?

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Ultimo upload: Sumimasen di Kuma
Sapevate che "sumimasen" in giapponese vuol dire "scusa"?

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Sunday, May 04, 2014

Lqd Hrmny - Feuille (Original Mix)

Picture by Björn Simon

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Future garage, liquid and chill. That's it.

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Futur garage, liquid e chill. Ecco il mix.

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