I Daft Punk - Fonte: Flickr - Autore: Marsmet Tallahassee |
I Daft Punk sono un gruppo musicale di musica elettronica fondato nel 1992 dai parigini Guy-Manuel de Homem-Christo e Thomas Bangalter, che può definirsi, per critica e vendite, una delle collaborazioni più significative di ogni tempo nell'ambito della musica elettronica.
Il nome "Daft Punk" deriva, come si può leggere dalla pagina relativa su Last.fm, da una recensione del loro primo lavoro apparsa sulla rivista britannica Melody Maker (quando ancora i due si facevano chiamare “Darlin’”), in cui la loro collaborazione era stata definita “un gruppetto di stupidi teppisti” (“a bunch of daft punk”).
Il primo album, Homework, risale al 1996 portato in vetta dal singolo “Da Funk”, che ottiene un notevole successo, insieme al singolo Around The World, che catalizza l’attenzione e diventa un enorme successo commerciale, anche grazie a un videoclip non indifferente. Apparentemente può essere scambiato come un singolo usa e getta, ma il ritmo e la sua semplicità lo rendono un tormentone. Homework fu riconosciuto come uno dei più influenti album degli anni Novanta.
I Daft Punk non sono semplici “rielaboratori” di antiche idee, i loro dischi sono pieni di piccoli capolavori che, aiutati da ottimi videoclip riescono sempre a sfondare e a creare scalpore.
Nel 2001 esce il secondo album, Discovery, un prodotto, che grazie alla disponibilità di maggiori mezzi a disposizione, è un prodotto innovativo, retrò e critico al tempo stesso. E' innovativo perché presenta numerose idee nuove e retrò rimangono presenti rimandi al passato. Perché è anche critico? Perché non presenta semplicemente la musica degli ultimi decenni, ma la rimiscela, taglia, ingloba e aggiusta creando un prodotto nuovo. Qui il minimalismo sonoro chiave nei Daft Punk viene messo da parte per dare spazio alla voce, precedentemente assente.
Il nome dell’album Discovery, svelò il gruppo, derivava da un paragone da essi fatto con la fase di scoperta che si sperimenta nell’infanzia, simboleggiando la loro nuova attitudine giocosa e aperta nei confronti della musica.
Se in Homework avevano giocato a inventare piccoli capolavori elettronici con il minimo dispiego di forze, in Discovery, la missione è più dispendiosa: rielaborare idee musicali degli ultimi decenni (se stessi compresi) per fornirne un'interpretazione critica e nostalgica.
Nel 2005, in pochissimo tempo, esce l’album Human After All che spiazza tutti creando una critica divisa a metà, alcuni lo amano, altri lo ritengono un flop: in ogni caso, fa parlare di sé.
Dopo una grande attesa, esce nel 2013 l’album Random Access Memories, album dalla vena autoreferenziale e romantica, è l’album dei ricordi, dell’infanzia, è ortodosso e assolutamente fedele alla linea, tenta di giocare spesso su un equilibrio che a volte si spezza. E' la rivendicazione di quel che sono e di quel che sono stati i Daft Punk.
Il nome "Daft Punk" deriva, come si può leggere dalla pagina relativa su Last.fm, da una recensione del loro primo lavoro apparsa sulla rivista britannica Melody Maker (quando ancora i due si facevano chiamare “Darlin’”), in cui la loro collaborazione era stata definita “un gruppetto di stupidi teppisti” (“a bunch of daft punk”).
Il primo album, Homework, risale al 1996 portato in vetta dal singolo “Da Funk”, che ottiene un notevole successo, insieme al singolo Around The World, che catalizza l’attenzione e diventa un enorme successo commerciale, anche grazie a un videoclip non indifferente. Apparentemente può essere scambiato come un singolo usa e getta, ma il ritmo e la sua semplicità lo rendono un tormentone. Homework fu riconosciuto come uno dei più influenti album degli anni Novanta.
I Daft Punk non sono semplici “rielaboratori” di antiche idee, i loro dischi sono pieni di piccoli capolavori che, aiutati da ottimi videoclip riescono sempre a sfondare e a creare scalpore.
Nel 2001 esce il secondo album, Discovery, un prodotto, che grazie alla disponibilità di maggiori mezzi a disposizione, è un prodotto innovativo, retrò e critico al tempo stesso. E' innovativo perché presenta numerose idee nuove e retrò rimangono presenti rimandi al passato. Perché è anche critico? Perché non presenta semplicemente la musica degli ultimi decenni, ma la rimiscela, taglia, ingloba e aggiusta creando un prodotto nuovo. Qui il minimalismo sonoro chiave nei Daft Punk viene messo da parte per dare spazio alla voce, precedentemente assente.
Il nome dell’album Discovery, svelò il gruppo, derivava da un paragone da essi fatto con la fase di scoperta che si sperimenta nell’infanzia, simboleggiando la loro nuova attitudine giocosa e aperta nei confronti della musica.
La cover dell'album Discovery - Fonte: Flickr - Autore: Jeremy Chan |
Se in Homework avevano giocato a inventare piccoli capolavori elettronici con il minimo dispiego di forze, in Discovery, la missione è più dispendiosa: rielaborare idee musicali degli ultimi decenni (se stessi compresi) per fornirne un'interpretazione critica e nostalgica.
Nel 2005, in pochissimo tempo, esce l’album Human After All che spiazza tutti creando una critica divisa a metà, alcuni lo amano, altri lo ritengono un flop: in ogni caso, fa parlare di sé.
Dopo una grande attesa, esce nel 2013 l’album Random Access Memories, album dalla vena autoreferenziale e romantica, è l’album dei ricordi, dell’infanzia, è ortodosso e assolutamente fedele alla linea, tenta di giocare spesso su un equilibrio che a volte si spezza. E' la rivendicazione di quel che sono e di quel che sono stati i Daft Punk.
La cover dell'album Random Access Memories in una fanart - Fonte: Flickr - Autore: Laurent Peugniez |
Il singolo Get Lucky, come si può leggere su La repubblica XL ha stabilito il record assoluto in streaming su Spotify ed è in vetta su iTunes in 45 paesi.
Debora Del Vecchio
Il lato social
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I Daft Punk live - Fonte: Flickr - Autore: André Felipe |
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